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Il contratto di locazione a canone concordato è una tipologia di contratto in cui il l’importo del canone non può essere stabilito solamente in base all’andamento del mercato immobiliare, ma è necessario che segua determinate tabelle, elaborate dalle associazioni di categoria firmatarie degli accordi territoriali con i Comuni, che stabiliscono i valori massimi e minimi entro i quali scegliere l’importo del canone.
Questo contratto permette delle agevolazioni fiscali che sottostanno al rilascio dell’attestazione da parte delle associazioni di categoria che verificano non solo l’importo del canone, ma anche il contenuto del contratto. Per poterne usufruire dunque è necessario sottoscrivere il contratto seguendo il testo depositato presso il comune di appartenenza dell’immobile, che non può essere modificato, se non nelle parti previste.
Immobiliare 313 per rimanere sempre aggiornata sul mondo delle locazioni e garantire ai clienti la miglior esperienza possibile, ha instaurato stretti rapporti di collaborazione con le associazioni di categoria. In questo modo è possibile seguire la procedura corretta, tutelando sia il proprietario che l’inquilino.
Il contratto di locazione transitorio è una tipologia di contratto ad uso abitativo a canone concordato della durata minima di 30 giorni fino ad un massimo di 18 mesi. Per poter stipulare questo contratto è necessario che venga individuata una reale e documentata esigenza temporanea da parte del conduttore o del locatore. La motivazione della transitorietà del contratto può essere dunque sia dell’inquilino (ad esempio per una trasferta di lavoro o un contratto di lavoro a termine), sia del proprietario (ad esempio la volontà di vendere l’immobile o la necessità di adibirlo ad abitazione propria o dei figli).
Per cedolare secca si intende un regime fiscale facoltativo che può essere applicato ai contratti di locazione ad uso abitativo e sostituisce l’Irpef e le addizionali sul reddito, permettendo dunque ai proprietari di pagare, oggi, un’aliquota fissa pari al 21%.
Per i contratti di locazione stipulati in uno dei comuni classificati come ad alta densità, seguendo il testo fornito dai patti territoriali corredato di attestazione di rispondenza timbrata e firmata da una delle associazioni di categoria (ad esempio: SICET, UPPI, sunia, aspi…ecc), l’aliquota fissa si abbassa al 10%.
In aggiunta, i proprietari che decidono di optare per cedolare secca non devono pagare imposta di bollo e di registro solitamente dovuti per registrazione, risoluzione e proroghe e godranno di una riduzione sull’IMU, allo stesso tempo però dovranno rinunciare alla possibilità di richiedere l’aggiornamento del canone annuo sulla base delle variazioni ISTAT.